Specie di rara bellezza ancora poco conosciuta e' originaria del Giappone e di Taiwan (Formosa) dove cresce spontanea dal livelo del mare fino a 1500 m in foreste chiare. Deve il suo nome alla forma del suo bocciolo, un involucro a sfera che si apre come il bocciolo di una peonia. In Giappone e' chiamata "Tama ajisai" (tama=sfera). La specie e' gia' citata nel 1835 da P.F. Siebold nel Flora Japonica, ma l'introduzione nei giardini europei risale ai primi del Novecento. Il pregio della specie e' la stupefacente fioritura tardiva, a partire da agosto e prolungata fino a novembre e la straordinaria persistenza delle infiorescenze.
Ha rami legnosi con corteccia nocciola esfoliante. Forma graziosi cespugli densi, molto fioriferi, di dimensioni piuttosto contenute con altezza media intorno al metro, solo le selezioni della subsp.izuensis superano i due metri. Le foglie, di forma ellittica e piuttosto grandi, sono spesse e tomentose, coperte da peli fitti e corti biancastri o argentei di colore verde medio opaco. Lo sbocciare delle infiorescenze e' un avvenimento da seguire sempre con grande emozione: lentamente il bocciolo a sfera avvolto da brattee verdi si apre giorno dopo giorno, poi le brattee cadono o si rovesciano e finalmente, dopo averlo solo intravisto, si puo' ammirare in tutta la sua bellezza il fiore. Le infiorescenze sono per la maggior parte piatte o leggermente bombate, ma possono essere anche emisferiche a base appiattita o piene. I colori sono tenui: bianco, rosa, rosa aranciato, malva. Non sono sensibili al pH del suolo.
Amano posizioni di ombra leggera, al riparo dai venti. Si coltivano in qualsiasi tipo di suolo purche' fresco. E' importante la presenza di un ottimo drenaggio, poiche' il ristagno d'acqua genera facilmente muffe al colletto.
Fiorisce sul ramo dell'anno e non teme le gelate primaverili anche per la tardiva comparsa dei boccioli apicali. La potatura si effettua a meta' marzo e consiste in un taglio anche di 1/3 del volume della pianta per favorire lo sviluppo di rami vigorosi e impedire che la pianta si "svuoti" dentro.