Botanicamente molto vicine a Hydrangea macrophylla sono anch'esse originarie del Giappone ed in parte della Corea, dove sono conosciute come ortensie di montagna (yama ajisai), poiche' allo stato naturale crescono fino a 1500 m di altitudine anche su terreni poveri, esposti al vento, in zone prevalentemente boscose ma anche scoperte. I botanici occidentali le hanno conosciute nel 1784 tramite C.Thunberg che le ha descritte nel resoconto dal suo viaggio in Giappone catalogandole come Viburnum, ma l'introduzione nei giardini d'Europa si deve a P.F.Siebold che intorno al 1835 le ha descritte nel Flora Japonica.
Arbusti decidui, rustici (fino a -20°), hanno dimensioni in genere piu' contenute rispetto a macrophylla. Partono dai 40/60 cm delle varieta' piu' minute, arrivano, in rari casi, ai 2 m, ma la gran maggioranza ha un'altezza media di 120 cm. Le foglie opposte sono piu' piccole e strette di macrophylla, a lamina sottile. Hanno ripresa vegetativa precoce, cosi' le gelate tardive le marginano di rosso bruno e il colore rimane per tutta la stagione in particolare sugli apici. Le serrate hanno il pregio di mostrare splendide colorazioni autunnali del fogliame: arancio, rosso in tutte le sue tonalita', giallo oro. Le infiorescenze sono corimbi piu' piccoli di macrophylla, prevalentemente piatti (lacecap) o leggermente bombati a maturita'. Esistono anche varieta' con fiori globosi, ma minuti, spesso risultanti da incroci con macrophylla. La ricerca attuale tende ad incrociare varieta' delle due specie per ottenere piante che riuniscano le qualita' migliori di entrambi i genitori, vale a dire le infiorescenze grandi e persistenti (macrophylla), la colorazione autunnale del fogliame, la resistenza al freddo e la capacita' di rifiorire alla fine dell'estate (serrata). E' sensibile al pH del suolo, quindi le infiorescenze si colorano di blu/viola in terreni acidi e di rosa piu' o meno intenso in terreni neutri. I bianchi rimangono tali assumendo colorazioni solo in tarda stagione.
L'esposizione migliore e' la mezz'ombra con sole al mattino e tardo pomeriggio.
Il suolo deve essere umido ma molto ben drenato; per la coltivazione in vaso si consiglia l'utilizzo di materiali inerti (es.ghiaia) da porre sul fondo, regola che puo' essere applicata anche al momento della messa a dimora a terra. L'apporto idrico di cui necessita' e' notevole ma pur sempre inferiore a quello di macrophylla.
Fiorisce sul ramo dell'anno precedente; la potatura da effettuarsi a fine inverno deve essere leggera, limitandosi all'eliminazione dei capi floreali secchi e alla rimozione di rami danneggiati o deboli.